top of page

Sardegna.
Il sole arde sull’arida e scontrosa terra di coste sabbiose, dall’interno montuoso attraversato da impervi sentieri.
Il suo paesaggio frastagliato e i suoi burberi nativi ne caratterizzano la storia e la leggenda.
Non nasce qui, Erik Addis, ma è da qui che la sua anima proviene, con la sua voce e la sua musica, venuta per caso, dopo i primi accordi abbozzati alla chitarra e le prime parole dei suoi futuri brani, scritte su taccuini improvvisati.
È il 2013 e poco alla volta il suo percorso prende vita, grazie ad una collaborazione con una band che decide di accompagnarlo nel suo cammino.
Sarebbe bastata una sola persona ad ascoltarlo cantare al proprio cospetto, per lui sarebbe stata una soddisfazione enorme, una sensazione mai scontata.
Quel cammino invece prosegue spedito, tra convinzione e sogni che come per magia si trasformano in oggetti tangibili, tre album fatti di storie di tutti noi, dei nostri giorni, di pensieri semplici e profondi, slogan di vita e carezze per il cuore.
I tre dischi diventano concerti ed è proprio durante il live che Erik sente il dovere di abbracciare chi lo segue, chi lo ascolta fino all’ultima nota, chi lo ama.
Uno, due, tre, cento. E oltre.
Più di cento concerti, un traguardo nemmeno immaginabile, raggiunto in sette anni, che lo fa conoscere al pubblico e lo arricchisce in termini di consapevolezza, umanità e maturità artistica.
Il prossimo passo è un gradino in più verso il cassetto dove si celano altre nuove idee, da buttar fuori e condividere, raggiungendo il piu possibile l’animo delle persone.
L’animo più puro.
Il più sincero.

- Riccardo Bassi -

bottom of page